Buddha, antica Saggezza e vivere quotidiano. (di Ignazio Accardi)
“La causa di ogni sofferenza è l’Attaccamento” Buddha
Buddha Shakyamuni prima di ottenere l’illuminazione duemilaseicento anni fa, era un essere proprio
come noi, e la causa che lo fece arrivare a questo stato di completo di risveglio, fu proprio il fatto che
egli scoprì che l’attaccamento era la causa di ogni nostra sofferenza.
Il medico, per eliminare un tipo di malessere nei suoi pazienti, per prima cosa deve trovare la causa,
per poi usare la medicina adeguata, per far sì che egli guarisca.
Allo stesso modo per eliminare i nostri stati di disagio mentale, abbiamo bisogno di sapere quale sia
la causa che la genera.
Secondo la filosofia Buddhista, nel quotidiano siamo continuamente invischiati in Otto Tipi di
Preoccupazioni Mondane, cosa significa?
Le preoccupazioni mondane sono stati mentali negativi che ci portano a dirigere continuamente il
nostro pensiero nelle aspettative, e che attraverso questo pensiero, noi viviamo continuamente uno
stato di disagio e insoddisfazione, o paura.
Quando proviamo attaccamento per qualcosa che ci piace, quello che accade nella nostra mente è
che dopo essersi impossessato dell’oggetto, che può essere qualsiasi cosa animata o inanimata, noi
proviamo la sofferenza del preoccuparsi del separarsi di quel determinato oggetto.
Nel buddhismo vi sono stati catalogati altre varie tipi di sofferenza, come La Nascita,
Invecchiamento, La Malattia, e La Morte, ecc..
Se analizzassimo questi tipi di sofferenza potremmo riconoscere che la loro natura è impermanente
e dolorosa.
Noi ci preoccupiamo quando non riceviamo lodi, ci preoccupiamo quando non riceviamo doni, ci
preoccupiamo del nostro corpo quando non è in salute, soffriamo quando non abbiamo una buona
fama, o ci arrabbiamo quando qualcuno ci contraddice.
E nello stesso modo possiamo chiamarle preoccupazioni quegli stati mentali di esagerazione quando
riceviamo doni, riceviamo lodi, ci esaltiamo se abbiamo un corpo sano, ci riempiamo di orgoglio
quando le persone sono in accordo con noi o abbiamo una buona fama.
Trovare equilibrio significa prendere distanza da questi stati di esagerazione ed estremismo.
Per evitare questi sbalzi di umore, dovremmo riflettere sul fatto che se le persone ci fanno regali,
non c’è bisogno di esagerare la nostra felicità, ma dovremmo pensare al fatto che se questo è
accaduto, è perché abbiamo creato le cause positive.
Ma se accade che la nostra aspettativa è di aspettarsi un regalo da qualcuno, specie se abbiamo una
certa connessione con la persona, tipo un familiare, un amico o la nostra coppia, e questo non
accade, ecco che lo stato di sofferenza mentale emerge e si rischia di entrare in discussione o ci si
possa chiudere in sé stessi.
Per oltrepassare questo stato illusorio e sofferente dovremmo analizzare questi due stati mentali
con intelligenza e vedremo che in realtà non hanno significato, anzi sono solo illusioni create dalla
percezione sbagliata che abbiamo di noi. Quando qualcuno ci fa dei doni siamo felici, entusiasti,
mentre quando ci aspettiamo che qualcuno ce ne faccia e questo non accade, ci rimaniamo male,
diventiamo tristi e ci chiediamo perché non ne abbiamo ricevuti. Per stare bene e non essere
preoccupati di questi due Dharma mondani dovremmo pensare al fatto che se qualcuno ci fa dei
regali è un bene, ma se non ce ne fa, è lo stesso, perché se penso alla aspettativa come pensiero
disturbante, ingannevole e privo di certezza, potremo eliminare queste due preoccupazioni.
Dovremmo pensare al fatto che quasi tutto il mondo pensa solo a beneficiare più sé stessi che gli
altri, a causa del proprio ego, che è una oscurazione, è un filtro che limita la persona e quindi
condizionata e non consapevole.
Quando siamo in buona salute, abbiamo le forze per poter fare qualsiasi cosa, siamo felici, ci
sentiamo immortali, mai penseremmo che il nostro corpo possa ammalarsi, ma quando siamo
malati o abbiamo degli impedimenti fisici soffriamo molto, il nostro umore va a terra. Questi
tipi di eccessi ci portano fuori equilibrio mentale, non facendoci vivere bene, sarebbe
importante avere uno stato mentale equanime, che non cade negli estremi di felicità
esagerata, eccitata, e di non cadere nella depressione o ansietà se non si sta bene fisicamente,
perché il nostro corpo è composto da un ammasso di cellule che nascono, dimorano e
muoiono, proprio come è la natura che percepiamo, noi invecchiamo e prima o poi dobbiamo
fare i conti con la nostra vecchiaia, il nostro corpo è fragile, ci sono persone che nascono forti
e vivono più a lungo di altre, e ci sono anche molti fattori esterni che ci fanno ammalare, e
avere un atteggiamento mentale negativo di noi crea le condizioni per altri tipi di malattie.
Il fatto è che in meditazione non si può pensare a delle preoccupazioni, perché mentre
meditiamo abbiamo bisogno di essere liberi da queste, solo la pratica compiuta con una
attitudine equanime diventa utile per il nostro percorso spirituale. La stessa attitudine
dovremmo porla anche quando qualcuno ci loda, e pensare alla legge di Causa Effetto, il
Karma, questo perché se qualcuno ci loda significa che abbiamo posto le cause in precedenza,
ed oggi ne facciamo esperienza, ma la stessa cosa è quando qualcuno ci disprezza, dovremmo
pensare al fatto che sicuramente in precedenza noi abbiamo fatto la stessa cosa e adesso non
ce ne ricordiamo, dobbiamo ricordare che il risultato è sempre simile alla causa. In tutto
questo dovremmo pensare che non c’è niente di speciale quando ci accade qualcosa di
positivo, perché abbiamo posto le cause e quindi ora ne facciamo esperienza, e la stessa cosa
va pensata al contrario, ma mentre nella prima non ci preoccupavamo più eccessivamente in
modo positivo, nell’altra abbiamo l’opportunità di migliorare e non scoraggiarci, se qualcuno
è in disaccordo con noi, va bene, questa è un effetto che è stato generato da una causa
precedente, ora non posso fare altro che migliorare la mia attitudine, per migliorare come
essere spirituale, ma non perché tutti debbano essere in accordo con me. Quando impareremo
a smettere di preoccuparci la nostra mente potrà ottenere la sua pace, e le nostre realizzazioni
saranno vicine. Per ottenere la quiete mentale non abbiamo bisogno di beni materiali, o di
essere ricchi, ma di una mente controllata, e quando emerge un atteggiamento insoddisfatto,
riconoscere che è solo una preoccupazione e come tale porta disagio e sofferenza, quindi
combatterla con intelligenza e serenità.
La consapevolezza e un’attitudine mentale positiva ed equanime ci aiuterà a non essere
travolti da queste preoccupazioni di cui noi ne abbiamo creato un forte attaccamento,
riconosciamolo come errore e abbandoniamolo per avere una vita serena e piena di
soddisfazione.
“Se in passato abbiamo creato le cause di preoccupazione, oggi per vivere liberi da
questi dobbiamo creare le cause di felicità”
Tenzin Dorje“Un uomo Saggio che non fa il male, consapevole dei desideri del corpo, si costruisce una fortezza
impenetrabile alla sofferenza” Buddha