Uno degli argomenti molto delicati che tocca la salute mentale, è quello della depressione, malattia
sempre più diffusa che porta grande sofferenza e che pervade non solo la mente ma anche il corpo,
infatti in una persona depressa quello che sviluppa è di perdere interesse per le attività ordinarie, la
nostra energia diminuisce, diminuisce la capacità di provare piacere, siamo incapaci di reagire, ci
sentiamo soli e affranti, questo a causa di tutte le aspettative che abbiamo posto su determinate
persone o cose, a volte si sviluppa per grandi traumi, a volte perché ci stressiamo così tanto che alla
fine la nostra mente cede, o anche perché abbiamo posto molte aspettative su qualcosa che alla fine
non ha portato al risultato sperato.
Uno dei metodi efficaci per combattere la depressione e che non ha controindicazioni, è la meditazione.
Ma cos’è la meditazione?
Meditare significa poter domare la mente portandola a una giusta comprensione della realtà.
La meditazione aiuta chi la pratica, ad ottenere pace e calma mentale, dissipando ogni tipo
di movimento, ogni tipo di sofferenza, attraverso la meditazione possiamo far emergere le buone
qualità della mente abbandonando le emozioni distruttive che la depressione porta con sé.
La meditazione è uno strumento efficace per fare in modo che le nostre concettualità vengano fermate, analizzate, per poi eliminarle definitivamente.
Quando meditiamo, la nostra mente può assumere diverse forme, non c’è un tipo di meditazione sola, ma gli strumenti cambiano in base al tipo di mente, ci sono persone che riescono meglio nell’ascoltare il proprio respiro, altre nella visualizzazione, altre nell’analisi, non possiamo dire che c’è una strada unica per tutti, ma che tante strade e tanti strumenti potranno portarci ad un unico fine, la piena consapevolezza, libera da ogni stato mentale negativo e distorto. Quando una persona soffre di depressione quello che gli accade è che vede il mondo intorno a sé in modo distorto, se non si ha amore verso sè stessi, si cadrà nella critica e nell’insoddisfazione, la depressione non ci da le forze necessarie per essere felici, anzi la felicità viene a mancare.
La nostra mente ha due tipi di aspetti, da un lato ci sono quelli positivi che comprendono l’amore, la saggezza, e tutti gli aspetti che rendono la mente virtuosa, e dall’altro abbiamo aspetti negativi, come la collera, l’attaccamento, l’egoismo, ecc. che nascono da una percezione distorta della realtà.
Attraverso la meditazione analizziamo questi aspetti mentali e distruttivi, e ci rendiamo conto quanto
avvelenano la nostra mente, quanti problemi portano nella nostra vita, solo con gli aspetti positivi della nostra mente possiamo vivere in modo felice, e questo lo possiamo ottenere con la meditazione. Meditare non significa mettersi seduti in una posizione particolare, ma si tratta di trasformare la mente rendendola positiva, possiamo meditare anche mentre camminiamo, mentre lavoriamo, mentre facciamo altre cose, meditare significa essere consapevoli in quel momento, senza che le attività disturbanti della mente prendano il sopravvento, potremmo anche stare in un posto rumoroso.
Certo bisogna dire che per chi inizia, dovrebbe cercarsi un posto tranquillo, perché potrebbe trovare molte difficoltà dovute alle percezioni dei sensi che lo proietterebbero continuamente al di fuori di sé.
Ogni cosa che facciamo è motivata dal desiderio di arrivare ad ottenere una felicità duratura, e quando questo non accade, quella felicità si trasforma in sofferenza, pensiamo che se non otteniamo quello che abbiamo perso la nostra vita non ha più un significato.
Il nostro scopo è di ottenere la felicità e di evitare la sofferenza, ed in questo non c’è niente di male,
ma è il modo in cui vediamo e percepiamo l’ambiente circostante che è sbagliato, e questa visione di cercare la felicità al di fuori di noi non farà altro che farci toccare quelle felicità impermanenti.
Una di queste aspettative, o desideri, si radica nella nostra mente e crea le sue illusioni, viviamo come se questo corpo dovesse vivere per sempre, ma non sarà così, abbiamo perso il contatto con la nostra vera natura, e quindi anche con la morte, ma per una persona depressa la morte, la paura di morire, o la voglia di farla finita è sempre viva nei propri pensieri. Noi non meritiamo questo! La natura della nostra mente è come uno specchio, se riflettiamo su quello specchio le nostre paure, la mente si trasforma in quella determinata paura. Se abbiamo perso qualcuno di molto importante e non lo accettiamo, non accettiamo la natura impermanente di quella persona, la nostra mente prende forma di quel dolore e non potrà riuscire a uscire da quel tipo di sofferenza.
Prendere in considerazione la morte è invece un modo corretto di analisi per uscire da uno stato di depressione, osserviamo la natura che ci circonda, ogni cosa nasce, cresce, dimora e muore, diventando qualcos’altro, non accettare questo significa soffrire, accettare questo significa che siamo liberi dalla paura di perdere gli amici, la famiglia, gli affetti o i nostri possedimenti. Noi pensiamo che la morte sia solo attraverso malattie gravi come il
Cancro o l’AIDS, ma quante malattie ci sono, e quanti modi possiamo trovare che portano questo corpo alla morte?
Ma quello che pensiamo molte volte è che se non ho una malattia fisica, non morirò.
Questo è un pensiero sbagliato di ragionare, il nostro corpo è fragile, si può ammalare, si può spezzare, molte cose brutte possono capitare al nostro corpo, se pensiamo in questo modo saremo più consapevoli della nostra natura e ci addestreremo nell’accettazione della nostra impermanenza.
Per uscire dalla depressione abbiamo bisogno della meditazione come strumento di felicità, la meditazione abbatte tutti quei falsi castelli che ci siamo costruiti a causa delle nostre aspettative, e del nostro ego che è l’oscurazione peggiore, il seme della nostra sofferenza.
La depressione ci fa diventare ottundenti, tamasici, stanchi, il mondo diventa o grigio o nero, niente è buono in noi o noi non siamo all’altezza verso gli altri, questa è tutta un’allucinazione!
Noi possiamo essere chi vogliamo, basta volerlo, dobbiamo cominciare a credere in noi, iniziare a non
concettualizzare più con i pensieri negativi, dobbiamo osservarli come se osservassimo il traffico di una strada, e poi abbandonarli, dobbiamo rivolgere la nostra attenzione al servizio degli altri, al servizio delle nostre buone qualità come l’amore, la compassione, l’entusiasmo di sentirsi utili, ma il primo passo dobbiamo farlo noi, perché uno strumento possa suonare, ha bisogno del musicista, la meditazione è lo strumento, ma per funzionare ha bisogno del meditatore.
Studi scientifici hanno visto che nelle persone depresse il livello di serotonina si abbassa, essa agisce tramite numerosi recettori, quando si è affetti da depressione si entra in uno stato di ansia e disperazione, in cui si sta sempre in allerta giorno e notte.
Una ricercatrice di Harvard, Sara Lazar, grazie ai sui studi ha affrontano i cambiamenti della materia grigia nel cervello dei meditatori. Altri studi hanno dimostrato come la meditazione migliori il nostro quoziente intellettivo (QI) e riduca la depressione. Molti pensano che per ottenere dei buoni risultati attraverso la meditazione bisognerebbe meditare per anni, invece per godere dei primi miglioramenti bastano otto settimane.
Quando le persone iniziano a meditare quello che accade è che sono meno concentrate su sé stesse, e iniziano ad essere più empatici, le paure si calmano a causa dell’amigdala e dei due rami del sistema nervoso. Se siete depressi provate a meditare almeno 5 minuti tutti i giorni, prendetelo come abitudine, proprio come lavarsi i denti, datevi almeno 6 mesi di tempo, e vedrete che la vostra mente cambierà in luce.
Buona pratica!
“articolo del maesro Ignazio Accardi in esclusiva per wesakmeditation.org”